Eventi estivi 2023: il nuovo trend è la cultura (eh?)

L’estate ci ha abituati alle sorprese. Una volta è per le temperature – ahinoi – un’altra per l’intensità dei festival musicali, un’altra ancora per le statistiche sulla parmigiana in spiaggia. Ma a quella del 2023, nessuno ci aveva preparato.

Prima di tutto, un’avvertenza. Non siamo qui per fare gli snob: semplicemente ci piace guardare al mondo che ci circonda, alla sua incredibile varietà, alle idiosincrasie e alle stranezze, con affetto e partecipazione. E in questo guardare il mondo, c’è da dire che davanti ai nostri occhi passa davvero di tutto.

Tanto più che l’estate, si sa, ingigantisce ogni cosa. È il meteo, sono le ferie – è la distanza da capo e colleghi? – è la distanza dell’uomo e della donna dall’habitat quotidiano, il confronto con la natura per i cittadini, con il mare per chi sta a galla a fatica, con la montagna per chi usa l’ascensore e con le città d’arte per i provinciali, è la morigerata mamma di Nico, Jaco e Ginevra (stando al suo profilo Instagram) che si scatena nella taranta della festa in piazza obliterando cinquemila anni di storia della danza. È il prepotente ritorno della frisa sponzata a mare… che peraltro ha fatto sollevare più di qualche obiezione salutista.

A proposito: se non ve ne siete accorti, diversi trend estivi recenti sono nati – e continuano a nascere – in Puglia. La nuova corrente di matrimoni di lusso  non fa eccezione.

Insomma: dati questi presupposti, la cultura proprio non ce l’aspettavamo.

Un dato di partenza e i nuovi trend

Una statistica: l’estate scorsa, gli italiani si sono spesi per il 14% in più nella frequentazione di mostre, musei e siti archeologici, e per il 5% in più nella partecipazione a festival musicali, concerti e spettacoli teatrali. E questo trend è destinato a continuare.

Ecco allora che l’estate si diversifica e si fa più colta, e oltre che a nutrire la pelle con un’abbondanza di vitamina D dovuta all’esposizione solare, diventa cibo per la mente e per lo spirito. Ecco cinque nuove mode che ci piacciono.

Oltre la sfera dell’animazione.

Fanatici del Fiorello prima maniera, deponete le armi. Sempre più strutture ricettive scelgono l’ambito del silenzio e della tranquillità, della rigenerazione e del ricaricare le batterie. Un elenco (non completo) delle cose che abbiamo spiluccato in giro: meditazione, yoga all’alba e rigorosamente all’aperto, forest bathing, apicoltura.

Luoghi che non ti aspetti.

E il bello è che questo nuovo modo di intrattenere e trasmettere colonizza luoghi dimenticati, rivalutati, riscoperti, rivitalizzati. Come il Parco Botanico Radicepura (a Giarre, in Sicilia), che si fa in 15, o il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che si colora di arte contemporanea (quest’anno con la tecnica dello yarn bombing)

Mostre d’arte.

Finalmente, si torna a osare! Si gioca con installazioni giganti, con le performance, si sperimenta, si provoca. E l’arte si allarga a diventare land art, integrandosi al territorio. Vedi le sculture di Martalar, realizzate con il legno lasciato a terra dalla tempesta Vaia, le panchine giganti di Big Bench sparse per lo stivale e dedicate a chi “vuole tornare bambino” (così dal sito del progetto), le manifestazioni come Hypermaremma (giunta alla quinta edizione).

Non più scomode sedute.

Nessuno vi toglierà i festival, i concertoni, i festivalbar e le serate in piazza e l’aperitivo con dj set fino alle 00:01, orario nel quale “escono” i vigili urbani. Ma quest’estate la musica sceglie il suo lato sensibile, eclettico e introspettivo, e ci porta nella natura. Apripista di questo modo di ascoltare canzoni sono ovviamente I suoni delle Dolomiti, che per un mese regala le performance di artisti dei più svariati stili in luoghi dalla bellezza commovente, e raggiungibili (quasi) solo a piedi. Portatevi un cuscino, un telo, una felpa.

Le “altre arti”.

Non solo musica, infine. Il nuovo trend è l’arte che incuriosisce, stimola la riflessione, incoraggia a nuove visioni del mondo. Nelle città si comprano i biglietti integrati per i sistemi museali, nei borghi si passeggia tra fotografie giganti (ci sono innumerevoli mostre estive in tutta Italia, ma imperdibile è il nuovo allestimento sonoro e interattivo della mostra Gente di montagna a Pozzale di Cadore), ovunque il graffito si insinua nel campo visivo (qui un articolo dedicato a questa forma di espressione).

La morale?

La morale è che c’è spazio per tutti, davvero. Per chi preferisce la rassicurante caciare del tormentone, e per chi brama nuovi stimoli. Per chi l’estate deve essere programmata al minuto – i bimbi alla Baby Dance alle 17, alle 17:05 abbiamo già il mojito in mano – e per chi vuole passeggiare pigramente riempiendosi gli occhi di arte varia, come avrebbe cantato Paolo Conte.

Solo due certezze: quest’estate ci sarà da divertirsi, e ovunque ci saranno i servizi Sebach.

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