A spulciare la storia recente dell’architettura residenziale, si nota chiaramente un movimento verso l’interno. A farci da faro in questo percorso, sono ancora una volta le star.
C’era una volta la villa del personaggio famoso. C’erano una volta dimore principesche – anche se raramente si parlava di baronetti e contesse – incastonate nella roccia di scogliere a picco sul mare, o perfettamente inserite nel verde di rigogliose colline. Il riferimento geografico era quello della West Coast, le colline di L.A., il mondo hollywoodiano poi colonizzato dai giganti della musica pop. Alla base, l’esteriorità – nel vero senso della parola: il “fuori”.
Lentamente, l’interesse si è spostato verso l’interno, complici anche i costosissimi appartamenti newyorkesi, gioco forza completamente rivolti all’interno se eccettuiamo le grandi vetrate puntate sulla città che non dorme mai.
Ora, nell’era dei social – e di quel certo voyeurismo di massa che ne consegue – vogliamo sapere di più, o meglio: vogliamo sapere tutto. Vogliamo immagini che ci permettano di raggiungere il sancta sanctorum della casa, l’ultimo ritiro possibile, quello dove il richiamo della natura si intreccia con le routine di skin care che finiscono sulle copertine – scusate, sui post più patinati.
Benvenuti nei bagni delle star.
Minimalismo vs eccesso
Il bagno è uno specchio del resto della casa: questa regola vale, perlomeno, anche per noi comuni mortali. Ad una casa dai colori stridenti e dalle forme esuberanti corrisponde un bagno parimenti impegnativo. Viceversa, le forme asettiche del minimalismo si traducono in stanze da bagno i cui sanitari paiono presi in blocco da un catalogo del brutalismo sovietico.
Nel pacchetto dei primi sono compresi un uso generoso delle finiture dorate e del mosaico, con i secondi ti devi accontentare di bianco e grigio.
I due opposti dello spettro appartengono a Cameron Diaz e Jake Gyllenhall.
Eleganza del materiale…
I trend sembrano essere due. Da una parte, c’è la pulizia assoluta delle linee del design e, quindi, del materiale utilizzato. La pietra perfettamente squadrata, austera, al limite del monastico, compone forme rigide e ordinatissime: oh no, siamo ricaduti nel minimalismo. A chi non è abituato ai dettami di questo stile di interior design, questi bagni possono sembrare tutto tranne che accoglienti. E nei repertori tipo Gli incredibili bagni delle star, un secondo dettaglio sembra attirare l’occhio attento: non ci sono oggetti. Niente rasoio, bottiglione del colluttorio, confezione di lenti a contatto.
E gli almeno quindici prodotti necessari per le skin care di cui sopra?
Dalla parte opposta, ma pur sempre con focus sull’eleganza, c’è la presenza della natura sotto forma di piante rigogliose ad arricchire l’ambiente. E dato che alla natura non puoi dire niente in quanto di per sé perfetta, non ci resta che ammirare con un po’ di invidia dei bagni che – questi sì – risuonano di benessere e relax, specie quando le quinte vegetali sovrastano grandi vasche da bagno, o quando le finestre danno su altrettanto rigogliosi giardini.
Vedi alle voci Ellen deGeneres e e Meryl Streep.
… o audacia delle idee?
Il fatto è che se da una parte speriamo che le star siano “uno di noi”, dall’altra aspettiamo di farci stupire da soluzioni che osano, da follie impensabili, e da uno sfoggio di denaro degno di un califfo.
In un recente video, Kim Kardashian, parlando del (da poco) ex Kanye West, ne ha lodato la genialità assoluta. Se non seguite le evoluzioni musicali del rapper più ricco del mondo, sappiate che questa supposta genialità si esprimeva già nel bagno del suo pied-a-terre di scapolo, dove a delimitare la vasca da bagno c’era addirittura un acquario alto fino al soffitto.
Sempre rapper strapagati, sempre eccessi: Drake vanta una doccia che non sfigurerebbe ad un disco party anni Settanta.
Quando i problemi sono altri
Vien da sé che se una residenza soffre di gigantismo, il bagno non può essere di dimensioni contenute… né può parlare al singolare.
L’appartamento newyorkese messo in vendita da Jon Bon Jovi dopo soli quattro anni dall’acquisto, ad esempio, include quattro bagni (più uno di servizio).
Sullo stesso tono, la chiacchierata villa del Diciannovesimo secolo acquistata da George Clooney sul Lago di Como: possiamo immaginare che, delle venticinque stanze che George ha definito “un buon modo per ridurre la pressione della vita”, più di una sia dedicata a bagno.
Invidia, ammirazione, desiderio di imitazione: immancabilmente le star ci muovono un mix di questi sentimenti. Eppure, alla fine di questo excursus noi, mossi in primis da spirito pratico, non possiamo non farci alcune domande: dureranno quelle piante sottoposte ai vapori della doccia? Quanto ci vorrà per tenere immacolati quegli specchi oversize? Perché nei bagni delle star non si vedono quasi mai i water? E chi darà da mangiare ai pesci che furon del buon Kanye?